| Confezionamento | Magnum (1,5l) |
|---|---|
| Tipo | Vini |
| Colore | Rosso |
| Annata | 1998 |
| Paese | Italia |
| Tipo di Denominazione | DOC |
| Regione | Piemonte |
| Denominazione | Barolo |
| Tenuta | Giacomo Conterno |
| Cuvée | Monfortino Riserva |
| Fase attuale |
Apice
|
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| Magnum (1,5l) | |
| 2025 | 3 500,00 € |
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Gioventù
1998 - 2005
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Maturità
2006 - 2015
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Apice
2016 - 2027
|
Declino
2028 - 2037+
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| Vitigno | Percentuale |
|---|---|
| Nebbiolo | 100 % |
Il Barolo Monfortino Riserva 1998 della cantina Giacomo Conterno è un vino rosso straordinario, espressione pura del Nebbiolo, il grande vitigno autoctono piemontese. Questo millesimo proviene da alcuni dei migliori cru di Serralunga d’Alba, interpretati da una delle famiglie più iconiche della storia enologica italiana. La vinificazione segue metodi tradizionali: fermentazione prolungata sulle bucce e affinamento imponente in grandi botti di rovere, spesso oltre i sette anni, prima dell’imbottigliamento. Il 1998 fu un’annata considerata di ottima qualità, caratterizzata da un clima equilibrato con buone escursioni termiche, fattore che ha permesso al Nebbiolo di sviluppare grande complessità aromatica e una struttura tannica di rara eleganza.
Il territorio di Barolo è un mosaico di colline calcaree e marne, tipiche delle Langhe. Il clima continentale, mitigato dalle nebbie autunnali, favorisce lente maturazioni delle uve e contribuisce a una finezza aromatica unica. Il suolo ricco di calcare regala mineralità e struttura, mentre le colline ben esposte permettono ai grappoli di Nebbiolo di raggiungere la massima espressione. La zona di Serralunga d’Alba, da cui provengono le uve Monfortino, è famosa per dare vini dal carattere austero, grande longevità e profondità aromatica. La storia del Barolo è indissolubilmente legata alla nobiltà piemontese e, nel corso degli ultimi due secoli, è diventata un simbolo enologico mondiale.
Questo Barolo, intenso e complesso, si accompagna magnificamente alla cucina piemontese più autentica: brasato al Barolo, stufato di selvaggina, tajarin al ragù di funghi porcini o con tartufo bianco d’Alba, formaggi stagionati come il Castelmagno. Ottimo anche con piatti internazionali di carne rossa, arrosti importanti e piatti ricchi di umami.
Per la degustazione, si consiglia di aprire la bottiglia almeno un’ora prima e servirlo a una temperatura compresa tra 17 e 19°C, affinché possa esprimere al meglio la sua complessità e il suo bouquet di aromi terziari.
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