| Confezionamento | Bottiglia (75cl) |
|---|---|
| Tipo | Vini |
| Colore | Rosso |
| Annata | 2020 |
| Paese | Italia |
| Tipo di Denominazione | DOC |
| Regione | Piemonte |
| Denominazione | Barbaresco |
| Tenuta | Giuseppe Cortese |
| Cuvée | Rabajà |
| Fase attuale |
Maturità
|
*I valori visualizzati qui sono stime fornite dagli utenti dell'app Viniou e non rappresentano un'offerta di vendita.*
| Bottiglia (75cl) | |
| 2025 | 65,50 € |
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Gioventù
2020 - 2023
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Maturità
2024 - 2028
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Apice
2029 - 2037
|
Declino
2038 - 2049+
|
| Vitigno | Percentuale |
|---|---|
| Nebbiolo | 100 % |
Il Barbaresco DOC Rabajà 2020 di Giuseppe Cortese è un vino rosso secco, espressione del celebre Nebbiolo coltivato nell’omonima menzione Rabajà, uno dei cru più prestigiosi di Barbaresco. Il millesimo 2020 si distingue per un’annata equilibrata che ha favorito una maturazione completa e bilanciata delle uve, donando struttura e finezza ai vini. La vinificazione tradizionale prevede una lunga macerazione sulle bucce e l’affinamento in grandi botti di rovere per un periodo che valorizza la complessità aromatica del Nebbiolo senza coprirne la fragranza fruttata. Il risultato è un vino elegante, dai profumi di ciliegia, rosa appassita, liquirizia e note balsamiche, con tannini presenti ma straordinariamente raffinati e un finale persistente.
Il Barbaresco è prodotto nel cuore delle Langhe piemontesi, in una zona collinare caratterizzata da suoli calcareo-argillosi ricchi di marne, ideali per l’espressione del Nebbiolo. Il clima è continentale, con inverni freddi e estati calde, intervallate da significative escursioni termiche che esaltano il corredo aromatico delle uve e contribuiscono alla longevità del vino. La storia vitivinicola di questa area risale all’epoca romana e il Barbaresco, pur spesso in ombra rispetto al Barolo, si distingue per uno stile più accessibile in gioventù ma sempre aristocratico e profondo. La menzione Rabajà è particolarmente apprezzata per la sua capacità di unire potenza e grazia.
Questo Barbaresco Rabajà 2020 si abbina splendidamente con la cucina piemontese tradizionale, come il brasato al Barbaresco, il bollito misto, la lepre in civet o i tajarin al ragù di carne. È eccellente anche con formaggi stagionati a pasta dura come il Castelmagno e il Parmigiano Reggiano. Da evitare abbinamenti con cibi troppo speziati o piccanti, che rischiano di coprire la delicatezza degli aromi del Nebbiolo.
Consiglio di degustare questo vino dopo un opportuno affinamento in bottiglia, magari a partire dalla fine del 2024, per poi apprezzarne l’evoluzione fino a oltre dieci anni. Stappare almeno un’ora prima della degustazione e servire a una temperatura di 16-18°C in ampi calici da vino rosso.
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