Recensioni Viniou
Il Fiano di Avellino DOC “Cuvée Exultet” 2024 di Quintodecimo è una delle espressioni più autorevoli del Fiano campano. Prodotto esclusivamente con uve Fiano provenienti dai vigneti di Mirabella Eclano, nell’entroterra avellinese, questo vino nasce da uno dei terroir più vocati della Campania, dove le altitudini tra i 400 e i 500 metri e i suoli argilloso-calcarei garantiscono maturazioni lente ed equilibrate. La vinificazione avviene tipicamente in acciaio, contraddistinta da fermentazioni lunghe a temperatura controllata che aiutano a preservare la freschezza aromatica, con una parziale affinatura in legni pregiati che dona struttura e complessità, senza perdere la tipica eleganza del vitigno.
La regione dell’Irpinia, in Campania, vanta una storia millenaria nella coltivazione della vite. Il suo clima è distinto da inverni rigidi ed estati calde ma ventilate, con forti escursioni termiche tra giorno e notte che favoriscono lo sviluppo di profumi raffinati ed un’eccellente acidità nei vini. Qui il Fiano trova il suo habitat ideale: un vitigno di origini antiche, probabilmente portato in Italia dai Greci, che si distingue per la sua complessità aromatica, la mineralità e la longevità. La denominazione Fiano di Avellino DOCG tutela da decenni la produzione di alta qualità dei migliori cru della zona, consacrando la Campania come patria dei grandi bianchi italiani.
Questo vino si abbina magnificamente con piatti di pesce dalle cotture semplici, come tartare di tonno o ricciola, crostacei alla griglia e risotti ai frutti di mare. La sua struttura lo rende ideale anche con carni bianche, pollame nobile o con i classici piatti della tradizione campana come la mozzarella di bufala, le alici di Cetara marinate e la pasta con vongole. Perfetto anche con formaggi freschi o semistagionati.
Per apprezzare al meglio le sue note floreali e fruttate, insieme alla tipica mineralità, il Fiano di Avellino “Cuvée Exultet” dovrebbe essere degustato a una temperatura di 10-12°C, preferibilmente in un calice ampio che permetta una buona ossigenazione. Può essere apprezzato giovane per le sue note fresche, ma anche dopo qualche anno di affinamento in bottiglia, quando emergeranno sfumature di miele, frutta secca e idrocarburi tipiche del grande Fiano.
