Vini Margaux Château Margaux - 1966

Recensioni Viniou

Il Château Margaux 1966 è senza dubbio uno dei grandi ambasciatori dell’eleganza bordolese. Proveniente da uno dei più prestigiosi Premier Grand Cru Classé della denominazione Margaux, nel Médoc, questo vino è principalmente a base di Cabernet Sauvignon, con percentuali minori di Merlot, Petit Verdot e Cabernet Franc. L’annata 1966 si distingue per un clima relativamente equilibrato, che ha favorito vini dalla struttura fine e longevi. Il terroir di Château Margaux è celebre per i suoi suoli ghiaiosi su base calcarea, perfetti per l’ottimale maturazione del Cabernet Sauvignon; la vinificazione avviene secondo le tecniche tradizionali, con lunghe macerazioni e un invecchiamento in barrique di rovere, che contribuiscono alla straordinaria complessità e capacità evolutiva del vino.

La regione di Bordeaux, e in particolare il Médoc, gode di un clima oceanico mitigato dalla vicinanza all’Atlantico e ai numerosi corsi d’acqua; ciò permette una maturazione lenta e costante delle uve, donando ai vini una finezza aromatica e una struttura tannica invidiabili. L’AOC Margaux vanta una storia plurisecolare e si distingue per la sua eleganza, il bouquet raffinato e una rara armonia tra potenza e delicatezza, qualità che trovano in Château Margaux la loro massima espressione.

Per esaltare la complessità di un Margaux di questa annata, consiglio abbinamenti di grande raffinatezza come un carré d’agnello arrosto alle erbe, filetto di manzo al tartufo o un magret de canard. Anche formaggi stagionati ma non troppo intensi, come il comté o il brie de Meaux, sottolineano al meglio la nobiltà dei suoi aromi. Piatti della tradizione francese come il tournedos Rossini possono essere dei compagni ideali, valorizzando sia la profondità che la finezza del vino.

Per la degustazione, suggerisco di lasciare la bottiglia in posizione verticale almeno 24 ore prima dell’apertura per facilitare la decantazione dei sedimenti e di stappare il vino circa un’ora prima del servizio. La temperatura ideale è compresa tra 17 e 18°C, affinché il bouquet terziario e la setosità dei tannini esprimano tutto il loro splendore. Un’esperienza rara e preziosa, da riservare ai veri intenditori.