Vini Carema Giulio Garbi - 1974

Recensioni Viniou

Il Carema DOC Giulio Garbi 1974 è un vino straordinario che racconta la storia e l’anima del Nebbiolo in una delle sue espressioni più eleganti e particolari. Prodotto esclusivamente a partire da uve Nebbiolo coltivate su ripidi terrazzamenti a ridosso delle Alpi, questo vino nasce da un millesimo ormai raro, capace di esprimere una complessità olfattiva e gustativa che solo il tempo può affinare. Nel bicchiere, il Carema 1974 rivela un colore granato scarico, vellutato, testimone della lunga evoluzione. Al naso si percepiscono note di viola appassita, spezie dolci, sottobosco e una trama minerale vibrante che rimanda alla pietra bagnata e ai licheni. In bocca si ritrova l’eleganza dei tannini finissimi, una fresca acidità ancora viva e una profondità aromatica che va dal tabacco al cuoio, fino ai piccoli frutti rossi disidratati. La vinificazione tradizionale, con lunghe macerazioni e affinamento in grandi botti di legno, dona al vino un carattere austero ma raffinato.

La zona di Carema, al confine tra Piemonte e Valle d’Aosta, gode di un microclima unico: escursioni termiche importanti, ventilazione alpina e forte esposizione solare grazie alle pergole in pietra. I suoli sono magri e sabbiosi, ricchi di scheletro, obbligando le radici della vite a scavare in profondità. Storicamente, il Carema era conosciuto come il “vino dei viaggiatori” per la sua capacità di invecchiare e di trovare nuovi aromi col tempo. Sostenuto da una lunga tradizione monastica e contadina, il territorio di Carema rappresenta oggi un piccolo tesoro enologico che ha saputo conservare autenticità e tipicità.

Per quanto riguarda gli abbinamenti, un Nebbiolo così maturo ama la compagnia di piatti robusti e delicati allo stesso tempo. Si sposa magnificamente con brasati, stufati di selvaggina, stracotti e insaccati tipici piemontesi come il salame di turgia. Perfetto anche con formaggi stagionati a pasta dura come il Castelmagno o il Bettelmatt, ma regala grandi emozioni anche accanto a funghi porcini o un risotto al tartufo bianco d’Alba.

Consiglio di degustare questo Carema a una temperatura compresa tra 17 e 18°C, dopo un’attenta ossigenazione in decanter, per valorizzare al meglio i suoi profumi secondari e terziari. Un’esperienza unica, intensa, da riservare a momenti davvero speciali.