| Confezionamento | Bottiglia (75cl) |
|---|---|
| Tipo | Vini |
| Colore | Rosso |
| Annata | 1979 |
| Paese | Italia |
| Tipo di Denominazione | DOC |
| Regione | Piemonte |
| Denominazione | Barbera d'Asti |
| Tenuta | Francone |
| Fase attuale |
Declino
|
*I valori visualizzati qui sono stime fornite dagli utenti dell'app Viniou e non rappresentano un'offerta di vendita.*
| Bottiglia (75cl) | |
| 2025 | 60,00 € |
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Gioventù
1979 - 1981
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Maturità
1982 - 1988
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Apice
1989 - 1998
|
Declino
1999 - 2038+
|
| Vitigno | Percentuale |
|---|---|
| Barbera | 100 % |
Il Barbera d'Asti DOC Francone 1979 è un vino rosso che incarna perfettamente l’autenticità e la tradizione piemontese. Ottenuto da uve Barbera in purezza, questo millesimo del 1979 esprime un valore storico e un’evoluzione aromatica rara da riscontrare in annate così longeve. Il Barbera, noto per la sua acidità vivace e il suo profilo fruttato, viene affinato tradizionalmente in botti di legno, che con il passare del tempo donano note terziarie come cuoio, tabacco, confettura e sottobosco, accanto ai ricordi di ciliegia matura e prugna secca che ancora si affacciano nel calice.
Il territorio dell’Astigiano, culla della denominazione Barbera d’Asti, gode di un clima temperato con importanti escursioni termiche, fondamentale per preservare la freschezza e l’integrità aromatica dei grappoli. I suoli prevalentemente argillo-calcarei conferiscono struttura e mineralità ai vini, mentre la lunga tradizione vitivinicola della zona, radicata fin dal periodo romano, ha reso la Barbera una delle varietà più rappresentative del Piemonte. Il millesimo 1979 è ricordato come un’annata regolare, caratterizzata da maturazioni equilibrate e buona conservabilità.
Per quanto riguarda l’abbinamento, un Barbera d’Asti di questa età merita piatti strutturati e saporiti che sappiano valorizzarne la complessità evolutiva. Ottimo con brasati al Barbera, selvaggina in salmì, arrosti di manzo, o i tipici agnolotti al sugo d’arrosto piemontesi. Anche salumi stagionati e formaggi vaccini a pasta dura, come il Castelmagno, ne esalteranno la profondità aromatica.
Consiglio di degustare questo vino dopo averlo lasciato riposare in bottiglia per almeno un’ora verticale; travasarlo in un decanter può aiutare a ossigenare meglio gli aromi complessi sviluppati nel tempo. Servirlo a una temperatura di 18-20°C consentirà al bouquet di aprirsi pienamente, regalando un’esperienza unica e memorabile di un grande rosso piemontese d’annata.
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