| Confezionamento | Bottiglia (75cl) |
|---|---|
| Tipo | Vini |
| Colore | Rosso |
| Annata | 2016 |
| Paese | Italia |
| Tipo di Denominazione | DOC |
| Regione | Piemonte |
| Denominazione | Barolo |
| Tenuta | Josetta Saffirio |
| Cuvée | Rocce Riserva Millenovecento48 |
| Fase attuale |
Maturità
|
*I valori visualizzati qui sono stime fornite dagli utenti dell'app Viniou e non rappresentano un'offerta di vendita.*
| Bottiglia (75cl) | |
| 2025 | 115,00 € |
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Gioventù
2016 - 2021
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Maturità
2022 - 2027
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Apice
2028 - 2040
|
Declino
2041 - 2055+
|
| Vitigno | Percentuale |
|---|---|
| Nebbiolo | 100 % |
La Cuvée Rocce Riserva Millenovecento48 Barolo DOC 2016 di Josetta Saffirio è un vino emblematico che esprime appieno il carattere del Nebbiolo, unico vitigno utilizzato per la produzione del Barolo. Il millesimo 2016 è considerato eccellente per questa denominazione, con un equilibrio perfetto tra freschezza, struttura e potenziale di invecchiamento. Il vino nasce da vigneti situati su terreni ricchi di marne calcaree e argilla, posti tra i 350 e i 400 metri sul livello del mare: questi conferiscono finezza aromatica e profondità gustativa. La vinificazione è tradizionale: lunga macerazione sulle bucce, fermentazione malolattica e affinamento in grandi botti di rovere per diversi anni, creando un Barolo di straordinaria eleganza e complessità.
Il Barolo è il fiore all’occhiello del Piemonte, area storicamente vocata alla viticoltura grazie al suo clima continentale, caratterizzato da inverni freddi e nebbie autunnali che favoriscono una maturazione lenta e completa delle uve. Il terroir delle Langhe è formato da suoli antichi, ricchi di minerali e con una pendenza che garantisce esposizioni ottimali. La tradizione vinicola risale ai secoli scorsi, con il Barolo che si è affermato come “re dei vini e vino dei re”, simbolo di raffinatezza e longevità.
La ricchezza e la potenza della Cuvée Rocce Riserva richiedono piatti strutturati: brasati di manzo, cinghiale in umido, arrosti importanti e selvaggina sono accostamenti ideali. Anche piatti tipici piemontesi come la finanziera, il vitello tonnato o i tajarin al tartufo bianco esaltano le specificità del vino. Ottimo anche con formaggi stagionati come il Castelmagno.
Per una degustazione ottimale, si consiglia di stappare la bottiglia almeno un’ora prima e servirla a una temperatura di 17-18°C, in calici ampi che favoriscano l’ossigenazione e l’espressione del bouquet complesso. La persistenza aromatica e la struttura permettono anche un ulteriore affinamento in cantina per molti anni.
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