| Confezionamento | Bottiglia (75cl) |
|---|---|
| Tipo | Vini |
| Colore | Rosso |
| Annata | 1966 |
| Paese | Italia |
| Tipo di Denominazione | DOC |
| Regione | Piemonte |
| Denominazione | Barolo |
| Tenuta | Dott. Giacomo Damilano |
| Cuvée | Barolo Damilano |
| Fase attuale |
Declino
|
*I valori visualizzati qui sono stime fornite dagli utenti dell'app Viniou e non rappresentano un'offerta di vendita.*
| Bottiglia (75cl) | |
| 2025 | 10,40 € |
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Gioventù
1966 - 1970
|
Maturità
1971 - 1980
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Apice
1981 - 2000
|
Declino
2001 - 2964+
|
| Vitigno | Percentuale |
|---|---|
| Nebbiolo | 100 % |
Il Barolo Dott. Giacomo Damilano 1966 rappresenta un’eccellenza storica dell’enologia piemontese. Prodotto esclusivamente da uve Nebbiolo, varietà autoctona a bacca rossa, questo Barolo proviene dai migliori cru delle colline attorno all’omonima cittadina. L’annata 1966 è particolarmente apprezzata per il clima ottimale che ha favorito una maturazione lenta e completa degli acini, donando profondità e longevità al vino. Affinato tradizionalmente in grandi botti di rovere, il vino rivela ancora oggi una straordinaria complessità aromatica, con eleganti note terziarie di sottobosco, tartufo, cuoio, tabacco, spezie dolci, confettura di frutti rossi e rose appassite arricchite da una sfumatura eterea e balsamica tipica delle grandi bottiglie mature.
Il Barolo nasce nel cuore delle Langhe, una delle zone più vocate d’Italia per la viticoltura. Qui, le colline argillose e calcaree, unite a un clima continentale con primavere miti, estati calde e autunni lunghi e nebbiosi, permettono al Nebbiolo di esprimersi al massimo livello. La storia di Barolo è profondamente legata all’aristocrazia sabauda e ai grandi nomi del vino piemontese: produttori come Damilano hanno contribuito alla fama mondiale di questa denominazione, preservando nel tempo le tradizioni e lo stile classico.
Per onorare un Barolo di questa caratura e maturità, si consiglia di abbinarlo a piatti tipici piemontesi strutturati come il brasato al Barolo, l’arrosto di faraona con tartufo, i tajarin al ragù di selvaggina o formaggi stagionati come il Castelmagno. Anche piatti ricchi a base di funghi porcini o agnello trovano un eccellente compagno in questo vino aristocratico.
Si raccomanda di aprire la bottiglia almeno una o due ore prima del servizio e, se necessario, procedere delicatamente alla decantazione per separare eventuali sedimenti. La temperatura ideale di degustazione si colloca tra 18 e 20°C, affinché tutte le sfumature aromatiche e gustative possano esprimersi al meglio.
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