Recensioni Viniou
Il Barolo DOC "Cuvée Cannubi" 2016 di Michele Chiarlo rappresenta una delle massime espressioni del Nebbiolo, vitigno principe del Piemonte. Prodotto nell’ambita zona della collina di Cannubi a Barolo, questo vino si fregia dell’annata 2016, riconosciuta come una delle migliori dell’ultimo decennio per la sua perfetta combinazione di struttura, freschezza ed equilibrio. La vinificazione segue la tradizione locale, con una lunga macerazione sulle bucce e un affinamento prolungato in grandi botti di rovere che permette di esaltare gli aromi varietali e la complessità del terroir. Alla vista si presenta di colore rosso granato con riflessi aranciati; al naso regala un bouquet profondo di viola appassita, rosa, liquirizia e spezie dolci, mentre al palato sorprende per tannini levigati, note balsamiche, freschezza e persistenza.
Il Barolo affonda le sue radici nelle colline delle Langhe, Patrimonio dell’Umanità Unesco, la cui storia è intessuta di tradizione vitivinicola. Il clima è continentale, caratterizzato da estati calde e inverni freddi, con forti escursioni termiche che favoriscono lo sviluppo aromatico delle uve. I suoli di Cannubi sono particolarmente celebri per la loro composizione mista di sabbia, marna e argilla, capaci di donare ai vini una straordinaria eleganza e longevità. La zona gode di una reputazione storica, essendo considerata la culla del grande Barolo, simbolo stesso del Piemonte enologico.
Per esaltare le qualità di questo Barolo, si consigliano abbinamenti con piatti ricchi e strutturati. Laccagnare il vino a brasati di manzo, bolliti misti piemontesi, selvaggina in umido, tartufi bianchi di Alba o formaggi stagionati come il Castelmagno crea armonie di sapori che raccontano il territorio. Tra i piatti tipici, il risotto al Barolo o le tagliatelle al ragù di lepre sono scelte ideali per accompagnare questo vino.
Si consiglia di degustare il Barolo "Cuvée Cannubi" 2016 dopo un’adeguata ossigenazione, servendolo a una temperatura di 17-18°C in un ampio calice da rosso, per lasciar esprimere al meglio la sua complessità e profondità aromatica. Eventualmente, decantare il vino almeno un’ora prima della degustazione.
