| Confezionamento | Bottiglia (75cl) |
|---|---|
| Tipo | Vini |
| Colore | Rosso |
| Annata | 2010 |
| Paese | Italia |
| Tipo di Denominazione | DOC |
| Regione | Piemonte |
| Denominazione | Barolo |
| Tenuta | Giovanni Canonica |
| Cuvée | Paiagallo |
| Fase attuale |
Apice
|
*I valori visualizzati qui sono stime fornite dagli utenti dell'app Viniou e non rappresentano un'offerta di vendita.*
| Bottiglia (75cl) | |
| 2025 | 950,00 € |
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Gioventù
2010 - 2014
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Maturità
2015 - 2021
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Apice
2022 - 2031
|
Declino
2032 - 2039+
|
| Vitigno | Percentuale |
|---|---|
| Nebbiolo | 100 % |
Il Barolo "Paiagallo" 2010 di Giovanni Canonica rappresenta una delle espressioni più autentiche e affascinanti del Nebbiolo piemontese. Questo vino proviene da una singola vigna situata nella storica MGA Paiagallo, una delle menzioni geografiche più ambite della denominazione Barolo DOCG. L’annata 2010 è ricordata come una delle migliori dell’ultimo decennio, capace di regalare vini di rara eleganza, profondità e longevità. La vinificazione da parte di Giovanni Canonica segue un approccio tradizionale: lunghe macerazioni sulle bucce, uso esclusivo di lieviti indigeni e un affinamento in vecchie botti di rovere che rispetta l’integrità e la purezza del frutto.
Il Barolo nasce nelle colline delle Langhe, uno dei territori vitivinicoli più prestigiosi d’Italia, riconosciuto come Patrimonio UNESCO. Il clima è temperato-continentale, con forti escursioni termiche tra giorno e notte che favoriscono la complessità aromatica del Nebbiolo. I suoli marno-argillosi conferiscono struttura, profondità e quella tipica austerità tannica che richiede tempo per esprimersi appieno. La storia del Barolo è profondamente intrecciata con la cultura piemontese, vino dei re e di antiche nobiltà, oggi simbolo dell’eccellenza enologica italiana nel mondo.
Per esaltare la nobiltà e la complessità di questo Barolo, si consigliano abbinamenti con piatti ricchi come il brasato al Barolo, il risotto al tartufo bianco d’Alba, oppure la selvaggina da pelo in umido. Anche i formaggi stagionati a pasta dura, come il Castelmagno o il Parmigiano Reggiano stravecchio, sono ottimi compagni grazie alla loro profondità gustativa.
Per una degustazione ottimale, consiglio di stappare la bottiglia almeno un’ora prima di servirla e di versare il vino in ampi calici, così da favorire l’ossigenazione e lo sviluppo dei complessi profumi terziari. La temperatura ideale di servizio è tra i 18 e i 20°C.
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