Vini Barolo Lorenzo Accomasso - Vigneto Rocchette Riserva - 2010

Recensioni Viniou

Il Barolo DOC "Cuvée Vigneto Rocchette Riserva" 2010 di Lorenzo Accomasso rappresenta una delle espressioni più autentiche ed eleganti del grande Nebbiolo piemontese. Questo vino nasce esclusivamente da uve Nebbiolo coltivate nel prestigioso cru Rocchette, nella zona di La Morra, dove il lavoro attento in vigna e una vinificazione tradizionale esprimono tutta la raffinatezza del vitigno. L’annata 2010 si è rivelata particolarmente felice, grazie a una maturazione lenta e regolare che ha permesso di ottenere tannini fini, aromi profondi e grande potenziale di invecchiamento. Dopo una lunga macerazione sulle bucce, il vino affina per diversi anni in botti di rovere di grandi dimensioni e successivamente in bottiglia, conferendo complessità, struttura e un bouquet ampio dove spiccano note di ciliegia sotto spirito, rose appassite, tabacco e liquirizia, accompagnate da delicate sfumature balsamiche e di terra.

Il Barolo nasce nel cuore delle Langhe, una delle regioni più nobili del Piemonte, oggi patrimonio UNESCO. Qui il clima è continentale, con inverni freddi ed estati calde mitigate dalle colline che favoriscono una maturazione lenta e complessa delle uve. I suoli calcareo-argillosi delle Langhe donano al Nebbiolo forza tannica e profondità aromatica, mentre la storia del Barolo affonda le sue radici nell’Ottocento, quando le famiglie nobili locali contribuirono a renderlo il "vino dei re".

Questo vino, per la sua struttura e complessità, è perfetto con piatti di grande ricchezza gustativa: brasato al Barolo, selvaggina in umido, risotto al tartufo bianco d’Alba, formaggi stagionati come il Castelmagno o il Parmigiano Reggiano. Ottimi anche gli abbinamenti con la cucina tipica piemontese, come gli agnolotti del plin al sugo d’arrosto.

Affinché esprima tutta la sua personalità, il Barolo 2010 va servito a una temperatura di 18-20°C, possibilmente dopo una lunga ossigenazione in decanter, soprattutto se aperto nei primi anni dalla sboccatura. Si consiglia di degustarlo in ampi calici per lasciar evolvere il bouquet e apprezzarne la straordinaria persistenza.