| Confezionamento | Bottiglia (75cl) |
|---|---|
| Tipo | Vini |
| Colore | Rosso |
| Annata | 2011 |
| Paese | Italia |
| Tipo di Denominazione | DOC |
| Regione | Piemonte |
| Denominazione | Barolo |
| Tenuta | Rinaldi |
| Cuvée | Brunate |
| Fase attuale |
Apice
|
*I valori visualizzati qui sono stime fornite dagli utenti dell'app Viniou e non rappresentano un'offerta di vendita.*
| Bottiglia (75cl) | |
| 2025 | 450,00 € |
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Gioventù
2011 - 2016
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Maturità
2017 - 2022
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Apice
2023 - 2030
|
Declino
2031 - 2040+
|
| Vitigno | Percentuale |
|---|---|
| Nebbiolo | 100 % |
Il Barolo DOC Cuvée Brunate 2011 della cantina Rinaldi esprime tutta la nobiltà del nebbiolo, vitigno emblematico del Piemonte, vinificato in purezza e proveniente da una delle menzioni geografiche più prestigiose: Brunate. Questo millesimo, ormai dotato di una maturità affascinante, si mostra alla vista con una veste granata intensa e riflessi aranciati tipici dell'evoluzione del nebbiolo. Al naso, il vino offre un bouquet stratificato e profondo, con note di rosa appassita, frutti rossi maturi, liquirizia, tabacco dolce e un sottofondo balsamico. In bocca la struttura è imponente ma già armoniosamente integrata grazie ai lunghi anni di affinamento; i tannini sono raffinati, il sorso è lungo, minerale e complesso, chiuso da una persistenza elegante e speziata.
Il Barolo nasce nei colli delle Langhe, una regione a sud di Alba, caratterizzata da un microclima unico con forti escursioni termiche e una successione di colline intercalate da valli nebbiose: un ambiente ideale per esprimere al meglio le potenzialità del nebbiolo. I suoli di Brunate, ricchi di marne calcaree e argillose, donano ai vini struttura, eleganza e longevità. La storia della zona è inseparabile dall’affermazione del Barolo come “Re dei vini”: una lunga tradizione di eccellenza che affonda le radici nell’Ottocento e prosegue ancora oggi con produttori come Rinaldi, custodi di uno stile classico e senza tempo.
A tavola, questo Barolo Brunate 2011 predilige piatti importanti e complessi. Esalta alla perfezione la cucina piemontese, in particolare brasati di manzo, arrosti di selvaggina, tajarin al tartufo bianco d’Alba e formaggi stagionati come il Castelmagno. Si abbina magnificamente anche a piatti a base di funghi porcini o di vitello, come il tradizionale vitello tonnato se ben speziato.
Per apprezzarlo al massimo, si consiglia di servirlo a una temperatura di 17-18°C, dopo un’adeguata ossigenazione in decanter di almeno un’ora, per coglierne tutte le sfumature aromatiche. Un grande vino da meditazione, capace di emozionare e di raccontare con eleganza la sua terra d’origine.
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