Vini Barbaresco Albino Rocca - Barbaresco Brich Ronchi - 1996

Recensioni Viniou

Il Barbaresco Brich Ronchi 1996 di Albino Rocca è una prestigiosa espressione di Nebbiolo, vitigno simbolo del Piemonte. Proveniente da uno dei cru più rinomati della denominazione, si tratta di un vino rosso secco che, dopo quasi trent’anni, si presenta all’apice della maturità. Le uve Nebbiolo, raccolte manualmente, vengono vinificate con grande cura: lunghe macerazioni, fermentazione tradizionale e affinamento in botti di legno donano struttura, profondità e complessità aromatica. Il millesimo 1996 è stato segnato da condizioni climatiche ideali, offrendo vini longevi, eleganti e di grande equilibrio. Nel calice, questo Barbaresco rivela note eteree, sentori di rosa appassita, cuoio, liquirizia e piccoli frutti rossi maturi, con sfumature evolute di tartufo, tabacco e spezie dolci. I tannini sono oggi setosi, perfettamente integrati in una trama fine e persistente.

Il Barbaresco nasce nel cuore delle Langhe, una zona storicamente vocata alla produzione dei grandi rossi piemontesi. I suoli calcareo-argillosi, ricchi di marne antiche, e i pendii ben esposti favoriscono la maturazione ideale del Nebbiolo, mentre il clima continentale, con significative escursioni termiche, contribuisce a concentrazione aromatica e longevità. La DOCG Barbaresco è stata riconosciuta nel 1980, ma la tradizione vitivinicola locale affonda le radici nell’Ottocento, facendo di questa denominazione una delle capitali mondiali del vino d’eccellenza.

Questo vino merita in tavola preparazioni importanti, come brasato al Barolo, arrosto di vitello, spezzatino di selvaggina o formaggi stagionati delle Langhe come il Castelmagno o il Raschera. Perfetto anche con la cucina piemontese tradizionale: tajarin al ragù di carne o agnolotti del plin al tovagliolo esaltano la sua eleganza.

Per apprezzare le sue nuance più raffinate, si consiglia di servirlo a 18-20°C, in ampi calici da vino rosso e, se possibile, dopo una decantazione di almeno un’ora, così da permettere lo sviluppo completo del bouquet e la distensione dei tannini. Un capolavoro dell’enologia piemontese pensato per gli appassionati più esigenti.