Vini Arbois Bénédicte et Stéphane Tissot - Blanc de Noirs

Recensioni Viniou

La Cuvée Blanc de Noirs di Bénédicte et Stéphane Tissot è un vino bianco secco prodotto nella rinomata denominazione Arbois AOC, nel cuore del Jura, in Francia. Anche se non riporta un millesimo, questa cuvée prende vita da uve a bacca nera, presumibilmente Pinot Noir o Poulsard, vinificate in bianco, tecnica chiamata appunto «Blanc de Noirs». I Tissot, noti per l’approccio biodinamico, curano maniacalmente ogni dettaglio del ciclo produttivo: pratiche agricole rispettose della biodiversità, fermentazioni con lieviti indigeni e un uso sapiente dei contenitori (spesso botti grandi o acciaio), restituendo nel calice un vino di grande autenticità. Il risultato è una bianca freschezza strutturata, con aromi nitidi di piccoli frutti rossi, mela matura, cenni agrumati e un caratteristico sottofondo minerale che richiama la pietra bagnata e le erbe di montagna.

Il Jura è una delle regioni viticole più affascinanti e meno note della Francia, situata tra la Borgogna e la Svizzera. Il suo clima è continentale, caratterizzato da inverni rigidi ed estati miti, con forti escursioni termiche che aiutano a preservare l'acidità nei vini. I suoli sono ricchi di marne, argille e calcare; queste componenti donano grande finezza e tensione minerale ai vini, come si percepisce non solo nei famosi Vin Jaune, ma anche nei Blanc de Noirs. La storia viticola del Jura vanta origini antichissime: qui si coltivano vitigni autoctoni e si perpetuano metodi tradizionali, mantenendo una forte identità.

Questo vino si sposa egregiamente con la cucina locale come la trota alla giurassiana, la tarte aux morilles (torta con spugnole) o le celebri Comté e Mont d'Or, formaggi stagionati del territorio. Si abbina anche a piatti più mediterranei come carpacci di pesce, insalate di asparagi o pollame arrosto con salsa leggera, grazie alla sua struttura raffinata e alla giusta freschezza.

Per gustare al meglio la Cuvée Blanc de Noirs dei Tissot, consiglio di servirla fresca, tra 8 e 10°C, magari in calici ampi da bianchi, che ne valorizzino la complessità aromatica. Può essere apprezzato giovane per la vivacità oppure lasciato maturare qualche anno in cantina per sviluppare sfumature più evolute e terziarie.