Recensioni Viniou
Il Dom Ruinart Blanc de Blancs 1996 è una delle espressioni più prestigiose dello Champagne millesimato, proveniente dalla celebre maison fondata nel 1729. Frutto esclusivo di uve Chardonnay, selezionate nei migliori Grands Crus della Côte des Blancs e della Montagne de Reims, offre l’apice dell’eleganza e della purezza tipiche di questo vitigno. Il 1996 è un millesimo leggendario grazie a condizioni climatiche ideali: un inverno freddo, una primavera tardiva e un’estate straordinariamente secca, che hanno dato origine a vini dalla grande freschezza, con una struttura acida notevolmente pronunciata e un potenziale di invecchiamento eccezionale. La vinificazione segue rigorosamente la méthode champenoise, con prolungata permanenza sui lieviti, conferendo al vino profondità, complessità aromatica e una texture cremosa, il tutto mentre si mantiene la vivacità della tensione minerale.
La Champagne, situata a nord di Parigi, è caratterizzata da un clima fresco, il quale contribuisce all’alto livello di acidità imprescindibile per la produzione di vini spumanti di classe. I suoli gessosi della regione, particolarmente nella Côte des Blancs, favoriscono una straordinaria mineralità e consentono alle radici delle viti di attingere acqua e nutrienti anche nei periodi maggiormente siccitosi. La storia della Champagne è indissociabile da quella della tecnica della presa di spuma, perfezionata nel corso dei secoli, e Dom Ruinart rappresenta oggi uno degli standard di riferimento in tema di stile Blanc de Blancs.
Per esaltare le qualità di questo Champagne d’eccezione, si raccomanda di abbinarlo a cruditè di pesce pregiato come ostriche Belon, carpaccio di capasanta o tartare di ricciola, ma anche a piatti più raffinati come un risotto agli agrumi. Tradizionalmente, nella regione, accompagna una terrina di pesce alla champenoise o un semplice formaggio di Chaource.
In degustazione, il Dom Ruinart 1996 va servito a una temperatura di 10-12°C, in calici ampi per permitirne la piena espressione aromatica. Un vino da assaporare con pazienza, lasciando che si apra nel bicchiere e riveli tutte le sue sfumature complesse e la persistenza tipica delle migliori cuvée.
