Vini Tokaji-Hegyalja Disznóko - Tokaji Aszú 5 puttonyos - 2008

Recensioni Viniou

Il Disznóko Tokaji Aszú 5 puttonyos 2008 è uno dei massimi esempi di vini dolci ungheresi, frutto di un'attenta selezione delle uve Furmint integrata spesso con piccole percentuali di Hárslevelű e Sárgamuskotály, vitigni autoctoni della regione di Tokaj. Il millesimo 2008 si distingue per un'eleganza particolare, dovuta a un'annata equilibrata che ha favorito sia la presenza della "botrytis cinerea" (la cosiddetta muffa nobile), sia una maturazione lenta e costante delle uve. Le uve vengono raccolte a mano, selezionando solo i grappoli attaccati dalla muffa nobile, poi macerate in mosto fresco, e il tutto affinato in botti di rovere per diversi anni nelle storiche cantine della tenuta Disznóko. Il risultato è un vino dorato dal profumo intenso di albicocca secca, miele, scorza d’arancia candita e speziature dolci, sorretto da un'acidità vibrante che dona freschezza all’insieme.

La regione di Tokaj si trova nell’Ungheria nord-orientale, una zona storica dichiarata Patrimonio UNESCO, celebre per i suoi terreni vulcanici ricchi di minerali e per il microclima unico, influenzato dalla confluenza dei fiumi Bodrog e Tisza e dalla nebbia autunnale che favorisce lo sviluppo della botrite. La storia di Tokaj è indissolubilmente legata alla produzione di vini Aszú, già celebrati nelle corti europee del XVII e XVIII secolo, al punto da essere definiti "Vinum Regum, Rex Vinorum", il vino dei re.

Data la sua struttura e dolcezza, il Tokaji Aszú 5 puttonyos si abbina splendidamente a foie gras, formaggi erborinati come il Roquefort o il Gorgonzola, piatti a base di anatra all’arancia o semplicemente da meditazione con dessert a base di albicocche e frutta secca. Da provare anche in abbinamento ai dolci tradizionali ungheresi come la torta Dobos.

Per godere al meglio delle sue qualità aromatiche, ti consiglio di servirlo fra gli 11 e i 13°C, utilizzando calici ampi che permettano al bouquet di esprimersi pienamente. Una breve decantazione può valorizzarne la complessità.