| Confezionamento | Bottiglia (75cl) |
|---|---|
| Tipo | Vini |
| Colore | Rosso |
| Annata | 2016 |
| Paese | Italia |
| Tipo di Denominazione | DOCG |
| Regione | Campania |
| Denominazione | Aglianico del Taburno |
| Tenuta | Crissante Alessandria |
| Cuvée | Riserva del Comune di La Morra |
| Fase attuale |
Apice
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Gioventù
2016 - 2019
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Maturità
2020 - 2024
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Apice
2025 - 2033
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Declino
2034 - 2040+
|
L’Aglianico del Taburno Riserva 2016 di Crissante Alessandria rappresenta una delle espressioni più grintose e raffinate di questo grande vitigno campano. Prodotto nel cuore della Campania, sulle pendici del Monte Taburno, questo vino è ottenuto esclusivamente da uve Aglianico, raccolte a piena maturazione e selezionate con cura. Il millesimo 2016 si è contraddistinto per un andamento climatico equilibrato, che ha permesso alle uve di esprimere pienamente il loro potenziale aromatico e strutturale. In cantina, la vinificazione tradizionale prevede una macerazione prolungata sulle bucce e un affinamento in botti di legno, spesso per almeno 24 mesi, ai quali seguono diversi mesi in bottiglia, regalando così al vino complessità, tannini vellutati e grande longevità.
La zona del Taburno, nel Sannio beneventano, è un territorio storicamente vocato alla viticoltura, caratterizzato da suoli argillosi e ricchi di minerali grazie all'origine vulcanica, che donano ai vini mineralità e struttura. Il clima è continentale ma temperato dalle brezze appenniniche, con forti escursioni termiche tra giorno e notte, condizione ideale per preservare freschezza e profumi intensi nell’Aglianico. Questa denominazione ha ottenuto la DOCG nel 2011, suggellando così l’alta qualità dei suoi vini e il secolare legame con il territorio.
L’Aglianico del Taburno Riserva 2016, con il suo profilo austero e ricco di sentori di frutti neri, tabacco, cuoio e spezie dolci, si abbina magnificamente a piatti importanti. È perfetto con arrosti di carni rosse, agnello al forno, cacciagione in umido e formaggi stagionati come il pecorino o il caciocavallo podolico. Per un abbinamento regionale autentico, suggerisco di gustarlo con il tipico spezzatino di cinghiale o con la pasta al ragù napoletano.
Per apprezzare al meglio le sue sfumature aromatiche e la sua struttura, è consigliabile servire questo vino tra 16 e 18°C, dopo un’adeguata ossigenazione in decanter. Così facendo, il vino rivelerà tutta la sua eleganza e profondità, accompagnando splendidamente i vostri momenti conviviali.
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